“Le pagine interne costituiscono il 60% delle pagine visitate per prime in un sito. Prendete atto di questo e adeguatevi. Non cercate di obbligare gli utenti a entrare dalla homepage.”
Jakob Nielsen, Hoa Loranger. Web Usability 2.0. L’usabilità che conta, 2006, p. 27
Tanti sono i fattori che stabiliscono il successo di un sito, tra questi il primo è senza dubbio l’organizzazione delle informazioni. Infatti, navigando in un sito in cui il contenuto non segue una struttura ordinata e le informazioni vengono date in modo non coerente, sicuramente si è propensi a lasciare il sito e a continuare la ricerca altrove. La causa non è da ricercare nel contenuto in sé (che può essere di alta qualità), ma piuttosto nella sua organizzazione e disposizione nella pagina visitata.
Usare un’architettura “standard” permette all’utente di non perdere tempo a capire dove e come sono strutturati i contenuti. L’idea di un architettura standard nasce dal bilanciamento tra ampiezza dei contenuti e la loro profondità (cioè il numero di clic per raggiungere ciò che si cerca): un menu con troppe sezioni o troppi sottolivelli porta a confusione e indecisione nella scelta.

Possiamo farci un’idea generale dell’ampiezza e della profondità guardando due aspetti del sito: il menu e la sitemap. Una struttura piatta, infatti, si limita a mostrare i contenuti elencandoli in successione, senza che ci sia un filo logico che unisca i vari contenuti (massima ampiezza e poca profondità).
Al contrario, una struttura su più livelli, ci mostra le diverse categorie primarie (le pagine “madri”) e secondarie (le pagine “figlie”): in questo modo l’ampiezza sarà ridotta a poche macro-categorie, mentre la profondità sarà data dalle sub-categorie.
Per entrambe le strutture vale una regola generale: la possibilità di navigare in senso opposto. Il visitatore deve infatti poter scegliere l’ordine in cui vuole leggere le pagine, quindi il sistema di navigazione di ciascun sito deve permettere la navigazione sull’albero dei contenuti nei due sensi della struttura e in sezioni non consecutive. La possibilità di visitare pagine non consecutive (tramite l’utilizzo dei link) o addirittura scavalcare la homepage per arrivare direttamente a una pagina interna è un aspetto importante del web che non va sottovalutato: Nielsen afferma infatti che, durante le sue ricerche,
“I soggetti entranti direttamente su una pagina interna passavano fra il 70 e l’80% più tempo sulla pagina di arrivo, rispetto a chi arrivava sulla homepage; questo perché le pagine interne che visitavano erano più direttamente collegate al compito da svolgere.”
(Nielsen J., 2006:33)
Un altro strumento utile a comprendere la profondità dei siti è il “breadcrumbs” ovvero il “percorso a briciole”. Ciò è un’interessante funzione visibile in alcuni siti che presentano una struttura multi-livello: si tratta di un preciso percorso di link per consentire al visitatore di capire in che punto del sito si trova, cioè il livello di profondità. Un esempio è il seguente: Home > Prodotti > Attrezzature per campeggio > Tende
In questo modo potremo risalire velocemente i livelli, facilitando così la ricerca di informazioni.
Tuttavia, esiste un fenomeno che affligge molti siti sviluppati su più livelli ed è il cosiddetto fenomeno della “coda lunga” (in inglese “long tail”): è infatti dimostrato che l’80% dell’attenzione del visitatore è data alle pagine di prima e seconda sub-categoria (raggiungibili entro 3 click), e via via si perde in quelle inferiori. (fig. 2)


Con ciò si dimostra l’importanza che riveste l’alberatura durante la progettazione di un sito web: un progetto che inizia da zero contiene un numero limitato di informazioni, ma deve anche saper tener conto delle future informazioni. Con il tempo il layout si accumula di informazioni e solo con un’architettura ben studiata si può “filtrare” i nuovi contenuti, perché questi andranno a disporsi in modo ordinato nelle rispettive sub-categorie, quasi in una sorta di biblioteca digitale, in cui ogni articolo sarà ricercabile tramite una serie di metadati precisi, quali l’autore, la data, il target e la tipologia.
Fonti:
- Emanuela Gugnelli. “Guida Architettura dell’informazione”, HTML.it, 2006, disponibile sul sito http://www.html.it/guide/guida-architettura-dellinformazione/
- Francesco De Francesco. “L’albero dei contenuti”, HTML.it, 2006, disponibile sul sito http://www.html.it/articoli/lalbero-dei-contenuti-1/
- Jakob Nielsen, Hoa Loranger. “Web Usability 2.0. L’usabilità che conta”, Milano: Apogeo, 2006.
- Patrick J. Lynch, Sarah Horton. “Web Style Guide: Basic Design Principles for Creating Web Sites”, Yale University Press, 3rd edition, 2009, disponibile anche sul sito http://webstyleguide.com/wsg3/index.html